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Le regole del contadino

Perché scrivo questo nuovo articolo ? Perché quando si parla di Agriturismo, spesso ci si dimentica della desinenza "Agri" concentrandosi sulla parola "turismo" o spesso si legge "ristorante tipico" magari "con camere". In realtà un agriturismo prima di essere ristorante e hotel, è un'azienda agricola, quindi il gestore prima di essere un ristoratore/albergatore è un "contadino" e come tale richiede di essere trattato.

Il termine contadino o agricoltore nella società moderna sono spesso accompagnati da una smorfia di disprezzo, come se fossero attività di infimo grado, in realtà è un lavoro estremamente dignitoso che consiste nel rispetto e tutela della natura, con i suoi tempi e modi per ottenere frutta, verdura e carne che sono fondamentali per la vita umana.

Facendo una piccola parentesi, oggi acquistiamo tutto nei supermercati e ci dimentichiamo che la lattuga o i pomodori che mettiamo nelle bustine trasparenti non nascono nei banchi frigo dei supermercati, ma nella terra coltivata dai contadini giorno dopo giorno con fatica, sudore e impegno.

Il contadino è orgoglioso della sua terra, il legame con essa è forte e viscerale, ogni metro quadrato è frutto del lascito dei suoi avi o di acquisti effettuati con sacrifici economici e lavorativi, ogni metro quadro, ogni albero, ogni piantina ha una storia ed è un componente della sua famiglia.

Per tutte queste motivazioni ho pensato di scrivere "Le regole del contadino", semplici regole valide tra le persone di campagna, ma che possono risultare sconosciute o poco familiare da chi si approccia a ristoranti e/o hotel.

1) Salutare e presentarsi: può sembrare una regola banale, o comunque ascrivibile a qualsiasi situazione sociale, ma per un contadino il saluto da parte di chi arriva sui suoi terreni è importantissimo, il contatto umano e lo scambio di convenevoli consente di dare il benvenuto allo "straniero" che sta varcando la soglia della proprietà facendolo diventare "ospite", senza questo passaggio cruciale, lo straniero rimane un estraneo nella sua proprietà.

2) Chiedi e ti sarà dato, prendi e vedrai la sua ira: Come dicevo, il contadino è geloso della sua terra e dei frutti del suo lavoro quotidiano, spesso un visitatore che vede un'estensione di arance sugli alberi pensa: "ci sono tonnellate di arance, ne prendo una o due, che fa' ?" non pensa che ogni singola arancia è per il contadino, in prima istanza fonte di reddito, ma sopratutto, ogni arancia è frutto di un anno di lavorazioni e tribolazioni, ma è anche qualcosa di suo che gli appartiene al di la del valore economico che ne può derivare. Immaginate per un attimo che qualche ospite in casa vostra inizi a mettersi in tasca le suppellettili, tipo bomboniere, telecomandi, posacenere di casa vostra, come vi sentireste ? Ecco, questo è lo stato d'animo del contadino quando raccogliete qualcosa nelle sue terre. Esiste un'eccezione a questa possibilità che è "chiedere" possibilmente con gentilezza e magari dopo qualche lusinga al prodotto e in quel caso il contadino sarà ben lieto di lasciarti raccogliere i suoi frutti, perchè prima del portafoglio viene l'orgoglio e un complimento non ha prezzo.

3) Gli animali non si toccano: Anche questa regola dovrebbe essere scontata, ma spesso non viene rispettata, personalmente penso che per alcuni il rapporto con animali grandi come cavalli e mucche siano pilotati da un irrazionale ed atavica paura per un essere che è molto più grande di noi. Questa paura spinge a voler mettere paura noi alla creatura che ci spaventa per superare le nostre paure (troppo psicotico ?). Fatta questa piccola premessa di psicologia spicciola direi che spesso mi è capitato di vedere gesti inconsulti da parte di persone che sono peggio degli animali nei confronti di animali indifesi dall'unica colpa quella di cercare un contatto e avvicinarsi. Al di la della violenza propriamente detta, anche il mettere paura con gesti scattosi o inconsulti, urlare all'improvviso, dargli da mangiare ma al di fuori dalla loro portata, con disperazione dell'animale che non arriva al cibo, è nefasto e incrina quel rapporto sereno e pacifico che ha il contadino con le sue belve e che si basa sulla fiducia reciproca e una ricerca di benessere totale delle stesse. Senza contare che far spaventare animali come le galline si traduce in uno stop di produzione di uova che si traduce in un danno economico. Anche danneggiare le gabbie è un gesto da evitare per evitare di incappare nell'ira del contadino, come una volta che qualcuno con poca intelligenza ha aperto tutte le gabbie dei maiali pensando di fare una cosa simpatica. Sicuramente apprezzate le domande sugli animali e le richieste di informazioni sulle loro abitudini.

Queste piccole regole per far felice il contadino senza incappare nell'ira dello stesso. Spero che questa mini-guida sia stata utile.

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